Che cos’è il gas radon e come monitorarlo negli edifici
Il Radon (Rn 222) è un gas nobile radioattivo naturale, insapore e inodore. E’ un contaminante pericoloso per la salute umana, ed è riconosciuto ufficialmente dall’OMS (2009) come causa di…
Lo STUDIO GEOLOGICO, GEOTECNICO E GEOFISICO PH.D. DR. GEOL. BARBERO
si rivolge a professionisti, privati, imprese di costruzione ed enti pubblici.
Si occupa di indagini geologiche, geofisiche, idrogeologiche e geotecniche.
Contatta lo studio →Il Radon (Rn 222) è un gas nobile radioattivo naturale, insapore e inodore. E’ un contaminante pericoloso per la salute umana, ed è riconosciuto ufficialmente dall’OMS (2009) come causa di…
Considerazioni generali sul miglioramento dei terreni di sottofondo mediante l’impiego di calce e/o cemento sono già state affrontate in un precedente post, prendendo in considerazione anche la gestione delle terre…
È una prova di permeabilità a carico costante che viene normalmente eseguita nel corso delle prove triassiali, al termine della fase di consolidazione del provino. La prova consente: la…
E’ bene precisare che non tutte le “crepe“, o meglio fessurazioni, sono pericolose, alcune di esse possono definirsi fisiologiche. Tra queste ultime rientrano le crepe superficiali da deterioramento dell’intonaco a…
Lo studio effettua studi petro-minerlogiche su geomateriali, in particolare si effettuano analisi petrografiche di dettaglio al microscopio ottico polarizzatore di pietre naturali, materiali lapidei ornamentali, calcestruzzi ed aggregati per geomateriali….
La misura delle vibrazioni, alla luce delle NTC2018, è divenuta – soprattutto negli ultimi anni – fondamentale. Nelle nuove NTC al paragraqfo 4.2.4.2.3 sono state aggiunti, infatti, i riferimenti riferimenti…
Le prove di laboratorio geotecnico su campioni indisturbati di terreno rappresentano l’unico modo per la caratterizzazione geotecnica affidabile dei terreni.
Per prove di laboratorio si intende un insieme di prove atte a determinare le caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni, ovvero definire le caratteristiche di resistenza al taglio e di deformabilità.
A differenza delle prove in situ, le prove di laboratorio forniscono una caratterizzazione non solo completa riguardo alla descrizione e classificazione dei terreni, ma costituiscono l’unico mezzo per poter simulare e registrare in cella le condizioni del terreno alle diverse sollecitazioni e alle diverse condizioni sia a breve termine (tensioni totali) che a lungo termine (tensioni efficaci).
Le prove in situ, quali ad esempio le prove penetrometriche (SCPT o SPT), che consentono di valutare lo stato di addensamento dei terreni, restituiscono “una fotografia” delle condizioni geostatiche del terreno valide al momento di esecuzione della prova e inoltre il loro utilizzo necessiterà sempre di una taratura basata su informazioni indirette (cartografia geologica) o diretta (pozzetti esplorativi o sondaggi geognostici). Per contro, queste prove risultano, invece, utili qualora le caratteristiche di addensamento e granulometriche dei terreni fossero tali (ad. esempio sabbie sciolte) da impedire il prelievo di campioni indisturbati. Occorre, infine, precisare e sottolineare come molto spesso via sia un abuso nell’utilizzo di tali prove: esse infatti non si prestano per i terreni coesivi, ma sono previste, come riporta la letteratura geotecnica specifica del settore, solo per terreni incoerenti sabbiosi o sabbioso limosi.
L’utilizzo appropriato delle diverse prove di laboratorio consente quindi di poter effettuare tutta una serie di verifiche geotecniche sui terreni da cui è possibile ricavare i relativi parametri geotecnici utili alla progettazione ingegneristica. E’ possibile quindi simulare in cella verifiche nei confronti della stabilità dei pendii o di opere di sostegno sia a breve termine che a lungo termine, nel caso di fondazioni superficiali alle medesime verifiche potranno essere valutati i cedimenti sia in condizioni drenate che non utilizzando prove differenti, mentre per le fondazioni profonde con diversi tipi di prove si potranno ricavare parametri indispensabili alla calcolo della portata di punta o laterale dei pali.
In ultima analisi, si sottolinea come un utilizzo appropriato e complementare di entrambi i mezzi di indagine geotecnica sia in situ che di laboratorio permetta non solo al geologo di poter elaborare un modello geotecnico realistico del sottosuolo, ma fornisca al geotecnico una valida caratterizzazione fisico meccanica dei terreni utile alle verifiche ingegneristiche.