In collaborazione con Techgea Servizi s.r.l.
Gli obiettivi di indagine sono quelli di definire il modello geologico e geotecnico dell’area coinvolta nel movimento franoso attraverso l’adozione di diversi metodi geofisici per la corretta progettazione degli interventi di consolidamento del versante. Il movimento franoso ha interessato il piazzale di un fabbricato residenziale, per un fronte di circa 80 m e un’altezza di circa 3-4 m.
Visione del piazzale interessato dalla frana
ASSETTO GEOLOGICO
Dal punto di vista geologico, il piazzale è situato in corrispondenza a un terrazzo fluvio-glaciale modellato su depositi morenici di ablazione. Per la caratterizzazione geomeccanica del sottosuolo è stato eseguito un sondaggio (con prove SPT in foro) nel settore centrale del piazzale, immediatamente a monte della nicchia di distacco.
La stratigrafia del sondaggio evidenzia la presenza di 3 me di terreno di riporto e un’alternanza di terreni a tessitura limosa e sabbiosa con grado di addensamento crescente con l’aumentare della profondità.
Stratigrafia del sondaggio
PIANO DELLE INDAGINI GEOFISICHE
Il piano di indagini è consistito in:
- n° 2 sezioni geoelettriche trasversali ai possibili deflussi idrici sotterranei (deflussi
canalizzati), rilevati come tracce di umidità nel corpo di frana.
- n° 2 sezioni sismiche a rifrazione in onde di compressione, disposte a croce nella
zona di massimo dissesto.
- n° 1 profilo MASW nella zona centrale (massimo dissesto) su cui e stato posizionato
anche un sondaggio geognostico.
Piano delle indagini geofisiche
Lo scopo dell’indagine geoelettrica è quello di ottenere una caratterizzazione idrogeologica del sito (evidenziare la presenza di acqua) e stratigrafica (definire la stratigrafia del sottosuolo) mentre quello dell’indagine sismica a rifrazione (velocità delle onde di compressione Vp) e della prova MASW (velocità delle onde di taglio Vs) è quello di definire lo stato di addensamento dei terreni (ovvero la loro rigidità) e localizzare le zone “allentate”.
Indagine geoelettrica
Dai risultati dell’indagine geoelettrica in accordo alla stratigrafia del sondaggio si evidenzia un’alternanza di strati sabbiosi (media resistività) e limosi (bassa resistività), con intercalazioni di lenti ghiaiose e poggianti su un (probabile) substrato roccioso ad elevata resistività elettrica (sezione di valle C-D). I resistività elettrica molto bassi sono indicativi della presenza di limi saturi d’acqua nella zona di dissesto.
Sezioni geoelettriche
Indagine sismica
Il confronto con l’indagine sismica a rifrazione evidenzia come le lenti di limo superficiale (lenti sature) siano caratterizzate da velocità delle onde di compressione molto basse (Vp < 500 m/s), indicative di terreni allentati.
Inoltre, si evidenzia nettamente la presenza di una superficie di scivolamento superficiale entro i primi 3-4 m (superficie di scivolamento attiva, causa del dissesto) e una superficie di dissesto più profonda, rilevabile anche dalla prova MASW.
Il profilo MASW è stato realizzato, come detto, a lato del sondaggio geognostico di calibrazione, in modo da avere il confronto tra il profilo stratigrafico e il “profilo di rigidità” fornito dalla prova MASW.
Confronto tra sezioni geoelettriche e sismiche a rifrazione
Il profilo MASW è stato realizzato a lato del sondaggio geognostico di calibrazione, in modo da avere il confronto tra il profilo stratigrafico e il “profilo di rigidità” fornito dalla prova MASW.
Il profilo MASW evidenzia un primo strato detensionato, corrispondente al materiale di riporto (corpo di frana) con velocità delle onde di taglio Vs < 200 m/s.
A circa 3 m di profondità si assiste ad un incremento della velocità delle onde di taglio, a valori di circa 400 m/s, e corrispondenti con limi saturi con rari ciottoli di ghiaia.
Tra 7 e 9,5 metri di profondità, si assiste ad una netta inversione di velocità (valori di Vs pari a circa 200 m/s) identificata anche con la sezione sismica in onde di compressione.
Ta le zona corrisponderebbe a una zona “detensionata” più profonda, all’interno si sabbie limose, potenzialmente attivabile come superficie di scivolamento in caso di aumento della pressione interstiziale dell’acqua sotterranea. Tale dato trova riscontro anche nei bassi valori delle prove SPT in foro.
Al di sotto dei 9.5 m di profondità la velocità delle onde di taglio ritorna a valori medio alti e, come verificato dagli alti valori di SPT: ciò è indicativo della presenza di depositi con elevato grado di addensamento.
Confronto tra profilo MASW e profilo stratigrafico del sondaggio
Il confronto incrociato di tutti i dati acquisiti dalle prove geofisiche, calibrate con il sondaggio geognostico, ha consentito di definire un modello geologico concettuale del sottosuolo, grazie al quale si e potuto definire un progetto di consolidamento mirato alla stabilizzazione della frana superficiale e alla prevenzione della potenziale frana profonda.
Modello geologico concettuale della frana