Lo scopo della prova Slump Test nota anche come Prova di lavorabilità del calcestruzzo è quello di determinare la consistenza del calcestruzzo fresco mendiante la misurazione dell’abbassamento del calcestruzzo attraverso il metodo del cono di Abrams. La prova è normata ai sensi della UNI EN 12350-2.
La prova di abbassamento al cono è utilizzata per:
– verificare che la consistenza sia conforme a quanto specificato dal progettista o dall’impresa;
– confrontare impasti successivi di composizione simile, utilizzati per un medesimo progetto e quindi a controllarne la costanza, specialmente per ciò che concerne il dosaggio d’acqua di impasto, ai fini del controllo di qualità.
La strumentazione si compone di:
– stampo tronco conico in lamiera d’acciaio zincata (dimensioni 100 base superiore x 200 base inferiore x 300mm altezza e peso 2kg)
– Pestello in acciaio con estremità arrotondate
– Asta graduata
– Imbuto per operazione di riempimento
– righello metallico con doppia scala per lamisura dell’abbassamento del calcestruzzo
La prova si compone di fasi principali:
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si riempie il cono di 3 strati successivi;
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ogni strato deve essere assestato con 25 colpi di pestello;
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si rimuove il cono per sfilamento verso l’alto
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si misura l’abbassamento del caslcestruzzo, rispetto all’altezza del cono in mm (slump)
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La conoscenza di tale parametro è di fondamentale importanza per la definizione della lavorabilità del calcestruzzo: è possibile confrontare gli effetti fluidificanti di eventuali additivi chimici a parità di rapporto acqua/cemento.
La lavorabilità è il termine più completo per definire le caratteristiche che deve avere il calcestruzzo per essere adatto ad andare in opera.
La consistenza è una delle caratteristiche della lavorabilità del calcestruzzo
MISURA DELLA CONSISTENZA
Attraverso lo Slump Test è possibile misurare il cedimento, espresso in mm, del calcestruzzo rispetto all’altezza del cono.
Sono riconosciute cinque classi di consistenza individuate dalla lettera S seguita da un numero da 1 a 5 che corrisponde ad un
impasto sempre più fluido, descritte nella tabella.
Generalmente per getti verticali (pilastri) è possibile utilizzare impasti di classe S3-S4, mentre per getti orizzontali o molto armati può essere necessaria la classe S5.
Calcestruzzi di categorie S1 o S2 possono essere usati solo per getti di grandi dimensioni (pavimentazioni stradali, dighe etc) e con accurati trattamenti di vibrazione dell’impasto.
La prova è valida se dà luogo ad un abbassamento vero (true in figura) in cui il calcestruzzo rimane sostanzialmente intatto e simmetrico. Se il provino cede per taglio (shear in figura) occorre ripetere la prova. Il cedimento di taglio indica la tendenza del calcestruzzo alla segregazione; un calcestruzzo con questa caratteristica tenderà a separarsi facilmente nei suoi componenti.
Se due prove consecutive mostrano un cedimento per taglio di una porzione di calcestruzzo allora il calcestruzzo manca della plasticità e coesione necessarie affinché possa essere ritenuta idonea la prova.
Occorre per ultimo, prestare molta attenzione al decadimento di prestazione conseguente ad aggiunte di acqua in cantiere. Con l’aggiunta arbitraria di acqua in cantiere vengono
alterate profondamente le caratteristiche intrinseche fisico meccaniche del calcestruzzo rispetto ai requisiti progettuali, determinando:
– aumento della segregazione;
– calcestruzzo poroso (acqua non legata);
– aumento del rapporto A/C acqua/cemento;
– diminuzione di resistenza e di durabilità.
Per avere maggiore fluidità, è melgio adottare l’uso di additivi.
Ad esempio partendo da calcestruzzo con classe di lavorabilità S3 avente acqua180 litri, cemento 360 kg, rapporto A/C 0.5, resistenza 47 N/mm2 ovvero un calcestruzzo corrispondente a un Rck di circa 40MPa, la progressiva aggiunta di acqua all’impasto anche solo di 20 litri comperterà un Rck di circa 38 MPa restituendo una consistenza S4; mentre l’aggiunta di soli 35 litri acqua sui 180 litri iniziali comperterà un Rck di circa 32 MPa restituendo una consistenza S5
La prova può essere svolta anche in modo preliminare in laboratorio, dove a seconda del diametro degli aggregati può essere valutata la corretta quantità di acqua da aggiungere per ottenere la classe di consistenza desiderata (vedi tabella seguente), in accordo al principio che l’acqua di impasto cresce con la lavorabilità richiesta e con il ridursi del diametro degli aggregati, ossia all’aumentare della superficie bagnata.
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