L’installazione di una gru a torre richiede l’esecuzione preliminare di un’indagine geologica e geotecnica e, talora, anche geofisica sui terreni per evitare problematiche legate a cedimenti o rotture dei terreni.
Una volta individuato il sito di installazione della gru, previa verifica dell’assenza di sottoservizi (quali ad esempio linee elettriche, tubazioni ad esempio di gas o di acqua, linee per telecomunicazioni, fognature, serbatoi interrati, pozzetti etc.) ad esempio tramite indagini georadar (si veda a questo proposito questo post) che restituiscono una “fotografia” riguardo alla geometria e profondità di posa dei sottoservizi, è necessario effettuare delle indagini geotecniche in situ come prove penetrometriche dinamiche o statiche (a seconda della natura dei terreni) per caratterizzare dal punto di vista geotecnico i terreni che saranno interessati dal carico della gru che dovranno garantire una portanza tale da evidare cedimenti differenziali al plinto o alla platea di fondazione (basamento della gru) su cui verrà costruita la gru. Occorre precisare che in alcuni casi, a causa della scarsa resistenza dei terreni, è necessario ricorrere a fondazioni profonde con pali, la cui lunghezza sarà valutata solo in seguito all’esecuzione delle prove penetrometriche, su cui appoggiare la piastra in calcestruzzo.
Talora, ai fini della caratterizzazione litostratigrafica deel sottosuolo può esser utile effettuare anche un carotaggio a distruzione di nucleo per verificare l’esatta natura dei terreni.
E’ necessario poi procedere poi alla redazione di calcolo di un’apposita relazione geotecnica sia sulle caratteristiche fisico meccaniche dei terreni, che sul calcolo dei cedimenti immediati e a lungo termine degli stessi e sulla capacità portante in relazione allo stato limite ultimo in condizioni drenate e/o non drenate in ragione della natura del terreno. Tale relazione viene redatta di concerto con l’ingegnere strutturista che deve fornire al geologo/geotecnico i carichi, i momenti, le sollecitazioni della gru in esercizio etc. della struttura fondazionale e della struttura in elevazione.
E’ bene ricordare che una gru a torre pesa diverse decine di tonnellate, e che pertanto il piede stabilizzatore di una gru, in genere trasmette al terreno una tensione che si propaga a 45°: si viene quindi a creare un bulbo di pressione che si propaga nel sottosuolo in profondità che nel caso in cui dovesse intercettare terreni scarsamente addensati potrebbe generare cedimenti differenziali o tali da generare una generalizzata destabilizzazione della gru (verifica al ribaltamento). E’ dunque importante valutare anche l’estensione di tale bulbo di pressione ad esempio attraverso la teoria di Boussinesq (si veda al riguardo questo post). Qualora dovessero essere presenti scavi nelle immediate vicinanze, è bene ricordare l’interferenza che potrebbe venire a crearsi tra tale bulbo di tensione con il fronte di scavo che deve quindi essere ad una distanza pari almeno alla profondità di scavo. Dovrà per ultimo essere valutato del geotecnico anche l’eventuale tipologia di rottura del terreno (ad esempio per punzonamento).
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