In questo post passerò schematicamente in rassegna i principali settori in cui è possibile operare con interventi di ingegneria naturalistica.
In primis, per valutare quale intervento effettuare in ciascun ambito, occorre affidarsi a due principali esperti in materia che dovranno operare in sinergia: il geologo e il forestale. Il primo valuterà la tipologia dell’intervento più idoneo da adottare alla luce delle problematiche idrogeologiche emerse, mentre il secondo opererà ad esempio nella scelta delle essenze vegetali, ma entrambi lavoreranno nella progettazione. Talvolta è necessaria che la figura dell’ingegnere idraulico, se si opera ad esempio lungo corsi d’acqua, specie se a carattere torrentizio, per il corretto dimensionamento dell’opera.
Altre figure professionali, quale ad esempio il naturalista e il biologo, sono poi indispensabili per una corretta analisi della problematica alla luce di una progettazione integrata con l’ambiente naturale. Infatti, l’intervento di Ingegneria Naturalistica, costituendo input ecologico, va calibrato in funzione della naturalità e della vocazione naturalistica dei siti oggetto di intervento. Il materiale vegetale impiegato deve porsi nel giusto equilibrio con l’ecosistema circostante, senza possibilmente, costituire elemento di perturbazione negativa.
I principali ambiti di intervento corrispondono a:
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VERSANTI E SCARPATE
In questo ambito l’intervento di Ingegneria Naturalistica si rapporta a fenomeni legati alla stabilità del versante, in cui si sviluppano fenomeni di:
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erosione superficiale con ablazione di materiale a granulometria media e fine ( “sheet”, “rill” e “gully”);
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fenomeni di deflusso delle acque meteoriche da controllare o contrastare (drenaggi superficiali);
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fenomeni gravitativi in atto o potenziali
Quali scelte effettuare quindi? Si possono proporre tipologie atte alla protezione dall’erosione (rivestimento), alla stabilizzazione dei pendii (consolidamento) e/o al sostegno degli stessi (opere di sostegno propriamente dette), nonché interventi misti, che assolvono contemporaneamente alle funzionalità suddette.
Palificata a parete doppia con associato inerbimento
Palizzata
Rivestimento con fibra vegetale
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CORSO D’ACQUA
In questo ambito l’intervento di Ingegneria Naturalistica è normalmente volto alla stabilizzazione delle sponde e del fondo, anche in funzione della naturalità del corso d’acqua, in base ai processi in atto:
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erosione delle sponde e/o del fondo ad opera della corrente;
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fenomeni di erosione o collasso delle sponde dovute a scalzamento o processi di “rapid draw-down” o correnti secondarie;
Consolidamento spondale con deflettori di corrente
Si possono proporre tipologie atte alla protezione dall’erosione (rivestimento), alla stabilizzazione delle stesse (consolidamento e sostegno) o alla protezione indiretta intervenendo sulle caratteristiche idrauliche della sponda (repellenti e difese longitudinali che modificano il parametro di resistenza idraulica).
Consolidamento spondale con palificata a parete doppia
Consolidamento spondale con massi di protezione alla base
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CAVE E DISCARICHE
In questo ambito l’intervento di Ingegneria Naturalistica è normalmente volto alla riqualificazione e al ripristino ambientale di siti in cui l’ecosistema preesistente risulta completamente alterato e spesso “cancellato”. Inoltre si assiste ad una radicale modificazione topografica dei siti. Il fattore limitante primario è l’assenza di suolo.
Le tipologie realizzative proposte sono spesso miste e si muovono nell’ottica dell’ input ecologico, promuovendo lo sviluppo di consociazioni vegetali in grado di evolvere verso stadi progressivamente tendenti a quello climatico.
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SCARPATE VIARIE E FERROVIE
In questo ambito l’intervento di Ingegneria Naturalistica ha, di norma, l’obiettivo di consolidamento e protezione dall’erosione delle superfici costituenti le scarpate, ma può anche essere mirato a:
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realizzazione di corridoi ecologici per la permeazione della fauna e della mesofauna;
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realizzazione di “filtri” ecologici e estetico-paesaggistici atti a ridurre l’impatto dell’infrastruttura sul contesto territoriale in cui si opera.
Le tipologie realizzative proposte hanno funzione di difesa dall’erosione e consolidamento delle scarpate. Spesso sono integrate da interventi di regimazione delle acque.
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ZONE UMIDE
In questo ambito l’intervento di Ingegneria Naturalistica si sviluppa in un contesto caratterizzato da elevata valenza ecologica e naturalistica, in cui si sviluppano processi di modificazione complessi e “lenti”, che però possono risolvere in modificazioni permanenti ed irreversibili (es: interrimento, prosciugamento, …):
Gli interventi proposti, in funzione degli obiettivi prefissati, presuppongono obbligatoriamente una conoscenza dettagliata delle componenti e delle dinamiche ambientali che si sviluppano, nonché delle tendenze evolutive in atto.
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AMBIENTE URBANO
In questo ambito l’intervento di Ingegneria Naturalistica si sviluppa in un contesto in cui la valenza naturalistica propriamente detta è secondaria rispetto alle necessità di fruizione delle aree.
Gli interventi proposti tendono a ridisegnare piccole porzioni di territorio sulla base delle necessità di futuro utilizzo. Morfologia e vegetazione vengono qui pensate in modo estetico-paesaggistico prima che naturalistico-ecologico. Ciò non toglie che l’esternalità ecologica abbia, anche in questi casi, una rilevanza non secondaria.
Le funzionalità esternate dall’intervento di ingegneria naturalistica, sia su versante sia su sponda o lungo un corso d’acqua in genere sono riconducibili a:
rivestimento del terreno, con finalità di protezione antierosiva (inerbimento, reti in fibra, geosistetici, talee etc.)
consolidamento delle porzioni superficiali del terreno (viminate, graticciate, cordonata, fasciante, palizzate, grate vive)
sostegno (combinando il consolidamento a strutture in legname inerte, che nel breve periodo hanno il compito di resistere alla spinta delle terre). Queste corrispondono a palificate in parete semplice o doppia.
drenaggi su versante, le briglie e le soglie, i deflettori di corrente (pennelli, repellenti), le canalizzazioni superficiali realizzate in legname, e spesso abbinate a opere di sostegno.
Esempio di consolidamento spondale con briglia in legname e pietrame
Esempio di consolidamento spondale con briglie e soglie in legname e pietrame
Canaletta
Canaletta in legname e pietrame
Va poi ricordata la possibilità di adottare tipologie caratterizzate da funzioni combinate, qualora si sommi, ad es. al rivestimento, anche la funzione di consolidamento o sostegno. Inoltre si segnala che tutte le tipologie, in quanto prevedendo l’utilizzo di materiale vegetale vivo, hanno comunque la capacità, in misura diversa, di bonificare il terreno, grazie all’evapotraspirazione caratteristica dei diversi individui vegetali.